lunedì 30 aprile 2018

Michele Giacomantonio: l'Isma censurato



Massimo

Scusa Michele, ma quel "Chiamatemi Ismaele", alter ego o nick name, la dice lunga su una tua lettura formativa. Ti andrebbe di raccontarcene qui il senso?



Michele Giacomantonio
Ovviamente tutto nasce da un antico amore per Melville. Ismaele, come è ben noto, è il solo a salvarsi da un naufragio e questo - di questi tempi - mi pare già una cosa notevole. Inoltre Ismaele nella mitologia biblica è il primogenito di Abramo, figlio della schiava Agar e dunque in qualche modo “bastardo” rispetto al secondogenito Isacco. Ismaele lascia la tribù del padre e in esilio dà vita a un’altra potente stirpe, dalla quale la tradizione vuole abbia avuto origine il popolo islamico. Insomma Ismaele rappresenta una parte di quelle radici che oggi vogliamo negare e seppellire, anche per questo il personaggio mi affascina. Purtroppo Isma non c’è più, resta solo Michele, perché qualche imbecille mi ha segnalato ai poliziotti di Fb che mi hanno chiesto i documenti. Non avendo avuto modo di farne di falsi, Ismaele è partito nuovamente per il suo esilio. Ma se uno si è salvato dall’affondamento del Pequod, sai quanto se ne frega di Zuckembreg?



Se invece la domanda era riferita alle letture adolescenziali... allora: Il Corriere dei Piccoli (nessun rida...), con fumetti di fantascienza come Luc Orient, oppure personaggi come Michel Vaillant. Poi Linus, non solo i Peanuts, ma tutta la fumetteria presa in prestito dalle strisce americane anti Nixon e sul Vietnam. Corto Maltese e i suoi viaggi. E poi indimenticabile Valentina di Crepax, autentico sentiero dell'erotismo. I libri vennero un poco dopo, con la militanza.